Nell’ambito Informatico con il termine Open Source (ovvero sorgente aperto) ci si riferisce ad un software la cui licenza di distribuzione consente la modifica la studio e la redistribuzione del codice con cui il software stesso è stato scritto.

La filosofia open source si oppone a qualsiasi forma di proprietà intellettuale esclusiva e sostanzialmente si basa sul principio della condivisione della conoscenza. Un esempio lampante dei frutti derivati da questa filosofia è Wikipedia: un’enciclopedia libera dove ciascuno può condividere il proprio sapere integrandolo con quello di altri al fine di fornire contenuti a disposizione di tutti.

In ambito strettamente informatico questo si traduce in software realizzati da programmatori che poi rendono disponibile il loro lavoro gratuitamente per il download. Non solo il programmi possono essere scaricati gratuitamente dalla rete, ma anche il codice con cui vengono scritti viene reso disponibile per altri programmatori che desiderano prenderne visione ed eventualmente riutilizzarlo liberamente.

Giusto per fare qualche esempio calato nella nostra esperienza concreta: Firefox, VLC, LibreOffice sono software open source. Al contrario Internet Explorer, Windows Media Player e Microsoft Office non sono affatto open source e possono essere installati solo dopo aver acquistato la reltiva licenza.

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